Prefazione |
Cinema e propaganda in Italia e Germania tra Fascismo e Nazismo
Di fronte ai documentari “politici” della Riefensthal, sorge ovvia una domanda: perché in Italia non fu realizzato niente del genere, perché il P.N.F. non si celebrò su pellicola come fece invece il N.S.D.A.P.? La presenza in Germania - e l'assenza in Italia - di un talento come quello della Riefensthal non è una risposta sufficiente. Occorre considerare le differenze - il loro carattere, il loro sorgere, la loro evoluzione - e soprattutto le loro condizioni nel momento in cui la cinematografia con l'avvento del sonoro si impose come strumento di propaganda di primaria importanza. Sia il Fascismo sia il Nazismo hanno le loro radici nel nuovo assetto europeo alla fine della prima guerra mondiale. Qui la differenza fondamentale sta nel fatto che il Fascismo nasce dall'insoddisfazione per una vittoria incompleta, mentre il Nazismo dall'umiliazione di una pesante sconfitta. Il movimento fascista reclutò i suoi uomini tra i reduci della Grande Guerra che dalla vittoria si erano aspettati molto di più per sé e per il paese. I nazisti, da parte loro, guadagnarono il consenso in Germania cavalcando la protesta per le severe condizioni imposte dal trattato di Versailles a una nazione sconfitta. Nel 1933 quando il partito nazista comincia ad affermarsi in Germania, il Fascismo è al potere in Italia già da più di dieci anni e sta entrando nella fase definita dagli storici "gli anni del consenso". La cinematografia del sonoro si offre ai nazisti come mezzo espressivo e mitopoietico in un momento in cui è vitale la necessità di convincere e di convincersi della propria missione politica. |
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Die Reichsparteitagsfilme | |
Sepp Allgeier era sull'auto? | |
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Rudolph Hess e Joseph Goebbels, ministro della propaganda, durante il Reichsparteitag del 1934 |
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