Prefazione |
L'accurata scenografia di Albert Speer per la prima di Triumph des Willens a Berlino, Ufa-Palast am Zoo, il 28.3.1935 |
Biografia | |
Cronologia essenziale | |
Filmografia | |
Die Reichsparteitagsfilme | |
Sepp Allgeier era sull'auto? | |
Risvegli | |
Cinema e propaganda | |
Scenografie di massa | |
Nazismo e musica | |
Bibliografia | |
Documenti storici | |
La regia e la scenografia dei congressi del N.S.D.A.P. a cui Leni Riefensthal dedica i due documentari Der Sieg des Glaubens e Triumph des Willens hanno un autore ben preciso: Albert Speer. Nato nel 1905 a Mannheim in una famiglia borghese di mentalità liberale, Speer seguì le orme del padre studiando architettura prima a Karlsruhe e poi a Berlino. Qui divenne assistente di Heinrich Tessenow, uno degli innovatori dell’architettura tedesca, ostile sia all'asciuttezza del razionalismo puro sia alla ridondanza dell'architettura guglielmina. Speer fu il massimo teorico dell’architettura del Terzo Reich e realizzò una serie d’opere in stile neoclassico, in particolare la nuova cancelleria di Berlino e l’assetto urbanistico e architettonico della capitale, che la rese adatta ad assumere il ruolo di centro dell'impero che Hitler aveva in mente di realizzare. A Norimberga progettò la Piazza delle Adunate e dei Congressi Nazisti. Albert Speer aderì al partito nazionalsocialista nel gennaio 1931. Fu subito dopo la presa del potere che Hitler lo scelse per organizzare le manifestazioni di massa del partito. Sono queste un'importante novità della propaganda nazista, fonte e ispirazione per la scelta delle immagini nei documentari della Riefensthal. A Albert Speer dedica un saggio Elias Canetti, il pretesto sono le Erinnerungen dell'architetto. Va comunque notato l’istintivo talento di Speer, fin dall’inizio della sua carriera, nel progettare enormi bandiere e disporle in modo particolare. E ancora: Gli edifici di Hitler sono destinati ad attrarre e a contenere le più grandi masse possibili. Mediante la creazione di tali masse egli è riuscito a ottenere il potere, ma sa con quanta facilità le grandi masse tendano a dissolversi. Prescindendo dalla guerra, ci sono solo due mezzi per contrapporsi alla dissoluzione della massa. Uno è la sua crescita, l’altro è la sua regolare ripetizione. Da empirico della massa, Hitler ne conosce le forme e i mezzi. |
|